Come annoiarsi meglio, Pietro Minto

15.02.2022

Buon giorno!

Oggi, vorrei parlarvi un po' del concetto di noia e di quanto sia sottovalutata.

Qualche giorno fa ho terminato la lettura di Come annoiarsi meglio, regalatomi dal mio fidanzato: il titolo lo ha colpito e sa bene che la casa editrice, Blackie Edizioni, è la mia preferita.

Aveva ragione a ritenerlo un libro interessante, vi spiegherò bene perché.

Partiamo dalla trama!

In un periodo di incertezza accentuata da una pandemia in atto, caratterizzato da attimi vissuti passivamente attaccati a qualsivoglia tipo di schermo-vuoi per lavoro, vuoi per nullafacenza- ci siamo dimenticati quanto sia belo annoiarsi.

Sembra diventato un peccato capitale provare noia e godersela facendo (veramente) nulla.. ogni scusa è buona per far illuminare gli schermi di quelle che sono diventate le nostre appendici elettroniche, quasi in preda ad un ansia da NIENTE.

In questo libro Pietro Minto ci propone di riflettere su quanto sia sottile la linea tra lavoro e vita privata nell'era dello smartworking, e quanto siamo dipendenti da input più o meno inutili inviatici dai nostri cellulari, ps, laptop etc.

Quante volte sbloccate lo schermo inutilmente?

Quante volte aprite una delle app più usate senza che ci sia una vera necessità?

Dopo le prime pagine di questo libro non potrete più mentire a voi stessi: succede spesso.

Con ironia e gentile schiettezza, Pietro ci conduce nei meandri della nostra strana quotidianità, dandoci degli spunti per tornare ad annoiarci in maniera produttiva e soprattutto lontani da tutto ciò che sta avendo fin troppo potere sulle nostre menti e sui nostri movimenti.

Il suo non vuole essere un trattato contro la tecnologia, ma solo un invito ad aprire gli occhi e ascoltare ciò che ci sta attorno, ritornando a farne un uso più consapevole e a preoccuparci di cose che un tempo ritenevamo più importanti, e lo fa citando dati scientifici, articoli interessanti e facendoci giocare un po' con noi stessi, per mezzo di esercizi posti alla fine dei capitoli.

È diviso in tre parti:

  1. Tu e gli schermi. Leggendo questa parte vi verrà voglia di seguire i consigli e lasciare che il telefono si illumini senza controllare compulsivamente il motivo.
  2. Tu e gli altri. Dalla FOMO che ci accompagna grazie alla bulimia di stories e post che vediamo/facciamo, ad uno smartworking che è tutto fuorché una pacchia. (Tranquilli, spiega anche cosa sia la FOMO, nemmeno io ne sapevo nulla!)
  3. Tu e il mondo intero. Riportiamo i piedi per Terra e impariamo ad occuparci del pianeta dove viviamo.


Cosa ne penso?

L'ho trovata una lettura stimolante e riflessiva.

Pietro scrive molto bene rendendo anche i capitoli più specifici e densi di dati interessanti e divertenti, grazie al suo linguaggio pulito e semplice e ad un ottimo uso dell'ironia.

Non volendo essere bacchettone, questo libro non fa altro che ricordarci o sbatterci in faccia ciò che sappiamo già di noi stessi: dobbiamo cambiare qualcosa e smettere di dare la colpa alla pandemia, poiché determinati atteggiamenti nei confronti della tecnologia li avevamo già da molto prima. Si sono solo acutizzati.

Io, per esempio, mi sono resa conto di aver sviluppato con il tempo una dipendenza dal mio amato telefono: mi ritrovo spesso a sbloccare lo schermo e gironzolare senza meta, per poi arrivare su Instagram e fare assolutamente nulla.

Ecco, quel fare nulla non è sbagliato, è sacrosanto! Ma come spiega questo libro, si può fare niente in un modo migliore che piegati su uno schermo illuminato.

Ma questa è solo una delle tante cose che ho appreso/ interiorizzato grazie a questo libro.

Le tematiche che tratta mi toccano in prima persona e per questo mi fanno riflettere e mettere in discussione come spesso passo il mio tempo libero.

Gli esercizi a fine capitolo, poi, li ho trovati perfetti: permettono di smorzare un po' i toni della lettura e farci subito interagire con le pagine,divertendoci.

Una lettura che consiglio davvero a tutti, se ne esce più consapevoli e con più voglia di annoiarci bene!

VI PRESENTO L'AUTORE!

Pietro Minto è nato vicino a Venezia, nel 1987. Dopo un percorso di studi tra Padova e Roma, si è trasferito a Milano, dove attualmente lavora. Si occupa prevalentemente di tecnologia e cultura digitale, di cui scrive su varie riviste e che tratta come consulente di alcune aziende.

Dal 2014 gestisce anche una newsletter chiamata Link molto belli.

Come annoiarsi meglio è il suo primo libro.

DUE PAROLE SULLA CASA EDITRICE

Sì, lo so, sono di parte... ma Blackie Edizioni la adoro e vorrei parlarvene meglio, per chi ancora non la conosce.

Casa editrice che nasce in Spagna, dal nome di una cagnolina puzzolente e tanto dolce ( di cui conosciamo le gesta all'inizio di ogni libro!)

La sede a Milano ha aperto nel 2020. Al Salone del libro di Torino 2021 ho avuto la fortuna di conoscerne i fondatori italiani: ragazzi giovani e capaci con una gran voglia di portare cultura e innovazione nel loro ambito.

Auguro loro tanta fortuna e non smetterò mai di leggere le non convezionali e ottime letture che propongono!  Oltre al fatto che le copertine, sono pazzesche.

Qui trovate il loro sito, in cui è possibile acquistare i libri che trovate anche in libreria e iscrivervi ad una simpatica newsletter cui ovviamente io non posso fare a meno!

Il micio nella foto è Porsenna, un essere dotato di un'innata capacità di annoiarsi benissimo.

Se volete dirmi la vostra su questo libro o sul concetto di noia. scrivetemi, vi leggo sempre con piacere!


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