Una vita come tante, Hanya Yanagihara

25.05.2022

Buonasera!

Dopo tanto tempo servito a far depositare le emozioni, voglio parlarvi di Una vita come tante di Hanya Yanagihara .

Libro edito in Italia da Sellerio, ha spaccato a metà il mondo dei lettori. La prima cosa che viene chiesta a chi lo ha terminato è: Quindi? ti è piaciuto?


BREVI ACCENNI ALLA TRAMA

In una fervente New York anni 80, scorrono tra gioie e dolori le vite di quattro amici, Willem, JB, Malcom e Jude. 

Non dico di più: è la storia della vita di quattro persone.

COSA NE PENSO

Partiamo dalla scrittura: perfetta, non mi sento di aggiungere molto altro.

 Hanya ha uno stile encomiabile, coinvolge molto e possiede la capacità di creare delle immagini di un poetico da far venire le lacrime agli occhi. 

Volevo citare una delle frasi che più mi hanno colpita ma ho perso un'ora nella scelta, mi soffermavo ad ognuna di quelle sottolineate(davvero molte) e mi commuovevo troppo, al che ho lasciato perdere. 

1091 pagine che scorrono fluide una dietro l'altra, come gli anni che passano tra l'inizio del racconto e la fine.

Nulla nella scrittura rimane pesante e i personaggi sono descritti a tutto tondo.

Però, quelli cui il mio cuore sarà sempre legato sono Willem e Jude.

Fatte queste ottime premesse, non vuol dire che sia stato per me un libro facile.

È stata una lettura tormentata e complessa, emotivamente. Ci ho messo più di un mese a finirlo, perché in alcuni giorni non me la sentivo di leggerlo. Le ultime parti non volevo affrontarle: percepivo cosa sarebbe successo e non volevo vederlo scritto.

Eppure le ultime 24 pagine sono le più belle che io abbia mai letto in ambito di letteratura contemporanea.

Poteva finire diversamente? sicuramente si.

Poteva svilupparsi in altro modo? No.

È difficile, crudo, violento. Una violenza fisica, mentale, negativa.

Tutto quel dolore e quell'odio espresso verso l'altro fanno male agli occhi, fanno sentire freddo nelle ossa.. ma questa è la realtà e Hanya ce la sbatte in faccia con un manrovescio che ci rigira di 360°.

Quella descritta nel romanzo, sopratutto quella di Jude, è purtroppo una vita come tante e come tale non ha i risvolti che vorremo vedere ma quelli che purtroppo accadono realmente.

So che fa male leggere determinate parti del romanzo e sapere cosa è capace di fare un essere umano, ma questo è.

Perciò è un libro che vi consiglio solo se siete pronti a leggere di cose che succedono e non ci piacciono, che ci fanno voltare la testa e lo stomaco, ma con una fedeltà al reale degna di nota.

Perché certe volte non è possibile addolcire la pillola... ci sono cose che accadono e basta e lo fanno così: se si è pronti ad affrontarlo lo si può leggere, altrimenti meglio di no.

Con ciò lungi da me criticare chi ci vede troppo dolore e non vuole leggere di certe tematiche: è sacrosanto, sano e giusto non voler affrontare temi simili ANCHE nella lettura oltre che nella vita di ogni giorno. Penso solo che per quello che è Una vita come tante, non potrebbe essere scritto diversamente.


CONOSCIAMO LA SCRITTRICE!

Hanya Yanagihara è nata a Los Angeles. Da bambina si è trasferita frequentemente con la sua famiglia, trascorrendo l'infanzia tra le Hawaii, New York, il Maryland, la California e il Texas.

Dopo essersi laureata presso lo Smith College, un'università privata femminile ad indirizzo artistico si trasferisce a New York, dove lavora per diversi anni come giornalista pubblicista. Nel 2007 inizia a scrivere per la rivista Condé Nast Traveler, occupandosi di viaggi, mentre dal 2015 lavora per T: The New York Times Style Magazine.

Il suo primo romanzo, Il popolo degli alberi, è ispirato alla storia del virologo Daniel Carleton Gajdusek, ed è stato acclamato come uno dei migliori romanzi del 2013, uscito in Italia per Feltrinelli.

Nel marzo 2015 viene dato alle stampe il secondo romanzo di Yanagihara, Una vita come tante, che riceve ottime critiche da parte della stampa e un successo inaspettato. Successivamente, viene selezionato come finalista anche del National Book Award.

L'11 gennaio 2022 viene presentato, in contemporanea mondiale, il suo terzo romanzo, Verso il Paradiso, pubblicato in Italia nuovamente da Feltrinelli.

CONOSCIAMO LA CASA EDITRICE!

La casa editrice Sellerio nasce nel 1969, con un piccolo investimento da parte di Elvira ed Enzo Sellerio sulla base di una idea nata parlando assieme a Leonardo Sciascia e Antonino Buttitta (I quattro sono amici e  protagonisti attivi della vita culturale palermitana).

vi invito  a leggere qui la storia completa, perché molto interessante e non saprei raccontarla meglio di loro:)


Fatemi sapere se lo avete letto, se lo leggerete.. cosa ne pensate di temi sensibili!


Alla prossima!

-Kalpanā

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